Saturday, January 09, 2010

“In rete per l’Africa”





Internet a Man: una chance per lo sviluppo?

Sono in Costa d’Avorio da quasi 6 anni, a Man una cittadina di 100mila abitanti molto colpita dalla guerra civile.
Per anni abbiamo puntato sulla sanità, sviluppando al nostro centro una nuova struttura, completa di laboratorio, farmacia e day-hospital che arriva a visitare fino quasi 2000 pazienti al mese.
Il motivo di tanto afflusso é (ci dicono) l’accoglienza, la qualità delle cure, i prezzi molto contenuti e la pulizia dei locali. Siamo stati sostenuti da amici in Europa e da organizzazioni che operavano a Man (Medici senza Frontiere e la Croce Rossa Internazionale, la Regione Liguria, l’Ambasciata Svizzera tra gli altri) con denaro, con attrezzature, con farmaci. Ora questo aiuto sta venendo meno anche perché, per fortuna, la pace sta tornando e con essa una certa normalità
Attualmente vi lavoriamo in 14 persone e , malgrado che il ticket che chiediamo ai pazienti sia molto basso, siamo ormai in pareggio economico: riusciamo cioè a sostenere il costo del personale, della struttura, dei farmaci senza ricorrere praticamente più ad aiuti esterni.

Ma in questi anni si è aperto un altro fronte. Ci siamo resi conto dell’isolamento che la guerra aveva accentuato .
Siamo lontani dalla capitale e i servizi sono carenti. Non c’è una libreria in tutta la regione; arriva qualche quotidiano di dubbia obbiettività. Per continuare gli studi dopo il liceo i ragazzi si trasferiscono ad Abidjan (ad oltre 500 km. di distanza). Lo stesso si dica per la formazione sanitaria di medici ed infermieri: chi vuole fare una specializzazione finisce per trasferirsi e così Man per le teste migliori.
Sperare che Man diventi a breve una piccola Abidjan è davvero utopico. Abbiamo allora scommesso su una risorsa innovativa che potesse fare la differenza: portare in città la connettività ad internet veloce e usarla per lo sviluppo.
Così il nostro centro “Focolari” e l’Ospedale si sono accordati per pilotare un progetto sostenuto poi da Esa e da una ONLUS italiana (Sguazzi).
Da Maggio scorso sono operativi: una parabola satellitare bidirezionale, un sistema via radio per connettere diverse strutture al nostro centro e all’Ospedale, due sale informatiche (per un totale di 20 PC), costantemente in rete e a servizio della popolazione.
In questi mesi le attività hanno compreso corsi di informatica e di utilizzo dell’internet, corsi di inglese, videoconferenze mediche (che collegavano specialisti da varie parti del mondo), possibilità per i cittadini di accedere a informazioni e di comunicare facilmente col resto del mondo, applicazioni di telemedicina (elettrocardiogramma con interpretazione a distanza).
Vengono a navigare giornalisti che devono inviare articoli e foto ai loro giornali, studenti che ormai non si trasferiscono, ma fanno corsi a distanza, funzionari di ONG. Inoltre apprendere l’uso del PC aiuta i giovani a trovare lavoro. Gruppi di ragazzi si incontrano in videoconferenza con coetanei di altri paesi per uno scambio culturale che non potrebbero mai permettersi viaggiando.
Tempo fa discutevamo col ministro dell’educazione nazionale sulla possibilità che Man diventi, grazie al progetto, sede universitaria, dapprima con corsi a distanza. Al ministero delle Nuove Tecnologie si sono meravigliati che a Man avessimo potuto fare tanto e dicono che saremo il centro pilota per un progetto che vogliono estendere a tutto il paese.
Certo sostenere attività simili non è facile: specie all’inizio non riescono a mantenersi da sole.
Vorremmo andare avanti, ma per almeno un anno sarà necessario integrare gli stipendi del personale al nostro centro informatico (CIF). Due o tre persone per garantire i corsi e la presenza in aula per chi vuole navigare.
Che ne dite di un gemellaggio Nord-Sud per continuare a sognare? ..."in rete per l'Africa!