Romeo
… è partito… stanotte (11/4).
Le cure non hanno potuto trattenerlo tra noi.
18 anni da poco compiuti, era rientrato a Man da 4 mesi, paralizzato e bisognoso di assistenza: risedeva , con la famiglia, al nostro centro, unico paziente “stabile” tra le migliaia di altri che curiamo e rimandiamo a casa il pomeriggio.
Una cosa mi solleva: difficilmente avrebbe trovato assistenza migliore… qui, ma anche in Europa.
Medici e infermiere quotidianamente presenti per le cure e le medicazioni.
La famiglia: il papà Jean Marie (che lavora con me) e la sorella grande Janette avevano imparato ogni sorta di manovra di assistenza. Janette specialmente era entrata praticamente in simbiosi col fratello e lei sola riusciva a decifrare, alla fine, le sue richeste e necessità.
Il sostegno continuo di amici e parenti che assicuravano per 4 mesi anche i pasti.
Il suo letto ospedaliero a tre snodi (donati dai militari francesi).
Il materassino ad aria (con pompa) per limitare le piaghe (inviatomi dagli amici di Castiglione), fino agli speciali cuscini che gli avrebbero permesso di sedersi…gli ha dato gioia vedere che erano arrivati (grazie, sempre agli amici della Tassano!).
E ancora i frequenti consulti (telematici) col dr. Garetto e i colleghi dell ospedale di Torino…
Ma la lista sarebbe ancora lunga... senza contare la parte attiva di Romeo stesso: quante volte passavo a salutarlo pensando di essere forse io a tirarlo su e me ne andavo contagiato dal suo coraggio, dal suo sorriso e il suo saluto col pollice in su a indicare l’intesa tra noi.
C’è coda stasera alla sua stanza.
Il corpo non c’è più, ma qualcosa attira… e la gente vuole venire a dirci che ci è vicina.
Queste pareti potrebbero raccontare molto: dolore certo, ma anche tanto, tantissimo amore.
Le cure non hanno potuto trattenerlo tra noi.
18 anni da poco compiuti, era rientrato a Man da 4 mesi, paralizzato e bisognoso di assistenza: risedeva , con la famiglia, al nostro centro, unico paziente “stabile” tra le migliaia di altri che curiamo e rimandiamo a casa il pomeriggio.
Una cosa mi solleva: difficilmente avrebbe trovato assistenza migliore… qui, ma anche in Europa.
Medici e infermiere quotidianamente presenti per le cure e le medicazioni.
La famiglia: il papà Jean Marie (che lavora con me) e la sorella grande Janette avevano imparato ogni sorta di manovra di assistenza. Janette specialmente era entrata praticamente in simbiosi col fratello e lei sola riusciva a decifrare, alla fine, le sue richeste e necessità.
Il sostegno continuo di amici e parenti che assicuravano per 4 mesi anche i pasti.
Il suo letto ospedaliero a tre snodi (donati dai militari francesi).
Il materassino ad aria (con pompa) per limitare le piaghe (inviatomi dagli amici di Castiglione), fino agli speciali cuscini che gli avrebbero permesso di sedersi…gli ha dato gioia vedere che erano arrivati (grazie, sempre agli amici della Tassano!).
E ancora i frequenti consulti (telematici) col dr. Garetto e i colleghi dell ospedale di Torino…
Ma la lista sarebbe ancora lunga... senza contare la parte attiva di Romeo stesso: quante volte passavo a salutarlo pensando di essere forse io a tirarlo su e me ne andavo contagiato dal suo coraggio, dal suo sorriso e il suo saluto col pollice in su a indicare l’intesa tra noi.
C’è coda stasera alla sua stanza.
Il corpo non c’è più, ma qualcosa attira… e la gente vuole venire a dirci che ci è vicina.
Queste pareti potrebbero raccontare molto: dolore certo, ma anche tanto, tantissimo amore.
4 Comments:
Attraverso i tuoi racconti abbiamo vissuto con te gli ultimi mesi di questo ragazzo. Mi sento di fronte a quelle pareti e al loro racconto d'amore.
Vincenzo
Ciao Carlo, Romeo continua con noi! Grazie d'aver publicato qualcosa sul blog...cosi possiamo conoscerlo di piu! Saluta di cuore papà e famiglia!!! Fatima
Solo ora ho potuto leggere di Romeo, non ne sapevo nulla, sono nuovo nel blog. Ma ciò non mi ha impedito di conoscerlo profondamente. Mi pare di vederlo con pollice su ad indicarmi di avere coraggio di affrontare i fatti più dolorosi della vita, essendo certo di farcela. Come Lui.
Grazie Romeo per la tua Vita e per la tua "Morte" e grazie Carlo per avercelo "raccontato".
Angelo C.
Ciao Carlo, vedo solo ora la notizia di Romeo. Ricordo quando ne hai parlato sul blog ad ottobre.
Posso capire cosa avete vissuto e l'intensità del rapporto fra voi.
E un ricordo per tutti e l'amore che passa proprio oltre le distanze. Marica
Post a Comment
<< Home