Wednesday, August 24, 2005

Correre... una scoperta

Ormai da 3 anni la corsa è diventata parte del mio stile di vita... anche qui in Africa.
E’ stata per me una vera scoperta e dopo pochi mesi ( ero ancora in Italia) ho pensato di raccontarla... chissà che qualcuno ci faccia un pensierino!

Ho quarantaquattro anni, sono in sovrappeso da un bel po': attività fisica molto sporadica, quasi solo durante le ferie.
Cinque mesi fa era questa la mia condizione fisica.
Lavorando con anziani, in buona parte non autosufficienti, mi trovavo a pensare che facevano una vita poco stimolante. Poi un pensiero: anche tu non sei molto diverso. Loro passano dal letto alla carrozzella, tu dalla scrivania, alla poltrona,, al sedile dell'auto e ti muovi a piedi il minimo indispensabile. (per "ottimizzare" i tempi.)

Già il tempo che sembra sempre mancare… Mi sono visto vecchio anzitempo, attivo certo mentalmente e socialmente, ma con l'impressione di tirarmi dietro il mio corpo come una carretta cigolante, che recalcitra di continuo.

Un libro di un medico americano che consigliava la corsa, a tutti, anche agli infartuati, mi ha stuzzicato. Siamo fatti per muoverci diceva e invece ci condanniamo a una quasi totale immobilità: ci sono popolazioni indigene che vivono in continuo movimento, altre che possono correre anche per 100 chilometri… ma la mia "Ferrari" ormai parcheggiata in garage da anni non può di colpo fare i 200 all'ora; ci vuole gradualità.

Mi sono ritrovato a camminare sulla passeggiata a mare e a fare brevi tratti di "corsetta": non reggevo più di 3-5 minuti. Poi il fiatone, il cuore all'impazzata mi costringevano a rallentare e allora continuavo a camminare. Quando tornavo a respirare normalmente e le gambe non facevano più male, ripartivo per altri 3 minuti. Il tutto per un'ora di uscita complessiva. Capirete il mio sconcerto a constatare che riuscivo a correre, in totale, solo 7-10 minuti (e camminavo i restanti 50)! Ma tanto potevo fare. La sensazione di benessere (oltre alla stanchezza e alle gambe dure del giorno dopo) mi hanno spinto a dare regolarità alle mie uscite: 3 volte a settimana, sempre un'ora di "corsa-camminata".

E ci ho preso gusto: sentire che il fisico rispondeva, pian piano, anche nella vita normale; le scale che spesso devo fare al lavoro, trasportare per due piani assi di legno per i ripiani in camera, erano azioni certamente anche prima alla mia portata, ma ora non mi provocavano il minimo disagio. Sorprendentemente la durata della corsa è aumentata e anche il tempo che potevo correre di seguito: dopo un mese potevo già correre 25 minuti di seguito e dopo due mesi 40-45 minuti.

E il tempo dove lo trovo? Prima sembrava una domanda senza risposta, ora mi sono accorto che il tempo impiegato ( 3 ore a settimana non sono poi molte!) è guadagnato, anche per le altre attività: è un'operazione a "guadagno energetico"; si ricava di più di quello che si spende. Più energia, più capacità di concentrazione, più memoria e anche il sonno migliora; prima con 8 ore e mi svegliavo stanco e partivo come un diesel, ora me ne bastano anche meno, ma soprattutto mi sveglio davvero riposato. Spesso corro al mattino per 8-10 chilometri (impensabile qualche mese fa) e poi vado al lavoro. Ho sperimentato che più faccio una vita impegnata più è "indispensabile" essere fedele a questa attività fisica: quasi un correttivo e un modo positivo di scaricare lo stress.

Mi scordavo di dire che nel frattempo mi ero messo anche un po' a dieta e in questi mesi sono tornato al peso forma. Il segreto? Una dieta varia, ma con un aumento notevole della verdura. A casa abbiamo preso delle terrine molto capienti, una per ciascuno, che all'inizio del pasto si riempiono di una bella insalata mista, molto molto abbondante. Così si arriva su piatti più energetici con più capacità riflessiva e si riesce a dire di no, con facilità a cibi inutili.
Certo dieta e sport (specie quelli di resistenza lenti e di discreta durata) sono una combinazione vincente. Una teoria afferma che dovendo correre a lungo e facendolo con continuità, l'organismo nel tentativo di ridurre "i consumi" dati dalla mobilizzazione di un certo peso corporeo, tenda a ridurlo e a mantenerlo basso, agendo sui centri della fame e sazietà e sul metabolismo.

C'è poi un altro elemento da non sottovalutare: il contatto con la natura. Siamo abituati a vivere intrappolati nella città e spesso negli edifici che accolgono il 99% della nostra vita: casa, ufficio, cinema, bar… saremmo invece fatti per vivere all'aperto immersi nel nostro "elemento naturale". In questo senso la palestra e altri sport al chiuso perpetuano questo errore. Vi assicuro che ci sono poche sensazioni più tonificanti del correre guardando il sole e il mare o nei boschi. Si recupera un equilibrio con se stessi e col creato che avevamo perso. E anche il rapporto col trascendente può crescere: dopo un po' le gambe vanno da sole e la testa e il cuore sono liberi. Molto più liberi, di pensare e di pregare e a contatto colla natura ci sono momenti bellissimi di vera ricarica.

Ecco perché corro!

4 Comments:

At 11 September, 2005 19:43, Blogger Vincenzo Trichini said...

Io quest'estate, ci ho provato. L'idea era quella di prepararsi alla famosa StraMontezemolo (15 partecipanti!).
Ricordando i tuoi insegnamenti ho seguito un approccio graduale: 1 ora da Torrazza al Righi.
la trafila è un po' quella che descrivi tu, cioè inizio affannoso e fine corsa dopo 3 minuti la prima volta e poi via via gratificazione e benessere.
Purtroppo qualcosa è andata "storta", cioè proprio in senso letterale, due giorni prima della StraMontezemolo ho preso una storta alla caviglia e non solo, mi è arrivata un'infiammazione terribile al ginocchio. Ho dovuto sospendere e non sono ancora in condizione di riprovare.

Però capisco quello che descrivi, se vedi il mio blog io ho trovato un contatto vitale con l'acqua e il nuoto.

 
At 04 November, 2005 08:47, Blogger Roberto Iza Valdés said...

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At 04 December, 2005 03:01, Blogger Roberto Iza Valdés said...

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At 07 May, 2006 05:22, Anonymous Anonymous said...

Ciao Carlo,
è bellissima l'idea di prendersi cura del proprio corpo.

Se ognuno di noi prova a intraprendere qualsiasi attività sportiva ritrova il buon umore, il suo sentirsi bene con il prorpio corpo.

In questo periodo mi sono iscritta al CAI Sanremo e sto andando all'aria aperta cimentandomi in gite graduali per raggiunge poi vette più alte ritrovando il contatto con le bellezze naturali del creato e con la contemplazione di tutto questo.

Sto riprendendo a fare ginnastica in casa per un venti minuti quasi tutti i giorni: è veramente un aiuto.

Grazie Carlo per il tuo esempio di costanza: siamo con te

Marica
www.dani.scaini@poste.it

 

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